Abbiamo scelto i formaggi di questa azienda agricola perché non solo coltivano la terra e producono cibo, ma nel farlo salvaguardano l’ambiente, tutelano il territorio e il paesaggio, proteggono la biodiversità.
Le loro pecore vivono allo stato brado, libere di muoversi e di mangiare erbe fresche al pascolo nell’agro romano.
Il Caciofiore di Columella
“Oggi siamo quattro produttori certificati in Italia ad avere questo formaggio – ci racconta Sergio .
Viene fatto con il latte di pecora non pastorizzato, ma crudo, il che significa non alterare la temperatura del latte, non portarla a 70-72 gradi, così si colgono tutti i profumi del pascolo.
Il bestiame va in pascolo brado per cui non è che diamo i mangimi o delle sostanze estranee alla loro alimentazione, non li forziamo a produrre di più, perciò il latte acquista in qualità.
Noi siamo rimasti tradizionalisti, le pecore le aiutiamo nel periodo invernale col fieno, però qui, nella campagna romana, si può pascolare sempre, tutti i giorni. Diamo poi un po’ di cereali, ma non mangimi.
Quello che rende particolarmente buono il Caciofiore è il caglio: in questo caso il caglio di ottiene dai fiori del carciofo selvatico, il cardo, Cynaracardunculus, perché non tutti i cardi riescono a fare questo effetto di cagliare.”
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