Le pere william

“Le pere William, rispetto alle mele, – dice Davide -sono ancora più rustiche e hanno una vita più corta, nel senso che si conclude la loro vita con la fine di agosto, perché poi procediamo con la raccolta. Il grosso problema che abbiamo sulle pere William è la cimice: questa cimice asiatica che quest’anno continua, ahimè, a dare problemi anzi, ogni anno di più. È la stessa delle nocciole: della cimice esistono degli antagonisti naturali, ma abbiamo probabilmente si è dormito un po’ e non si è proceduto a fare i lanci degli antagonisti naturali: nel senso che c’è una vespa che va a pungere nella deposizione della cimice, cioè va a parassitizzare l’uovo della cimice così non avviene la schiusa delle uova della cimice e quindi automaticamente si abbassa la popolazione delle cimici. Non c’è bisogno di ricorrere a insetticidi, noi non ci crediamo, è un sistema che non sposiamo quello dell’insetticida, ma sulla cimice noi nel biologico non abbiamo grosse armi se non il piretro, che però è un prodotto che massacra anche tutti gli altri insetti in primis le coccinelle e quindi noi non lo usiamo. Perciò c’è bisogno di un antagonista naturale: in qualche zona hanno introdotto una vespa ma qua da non è ancora consentito. Vorranno ancora vedere, visto che la nostra è una zona di nomadismo forte degli apicoltori, probabilmente hanno paura di questo antagonismo e di non arrivare a un certo punto in cui la vespa non ha più cimici da parassitizzare e che non vada a parassitizzare le arnie delle api. Io sulla pera William ho un danno superiore al 50% di cimici: dove sono 1-2 puntura di cimice per frutto va ancora bene, l’industria ce lo ritira ancora, ma da lì in su non lo ritira. Noi adesso abbiamo fatto un investimento importante: la nostra azienda, nel giro di tre anni, coprirà con della rete anti insetto il 90% della superficie dei meli e dei peri. È un investimento grosso, molto oneroso, però io mi devo tutelare, noi abbiamo bisogno del nostro prodotto. Per quanto riguarda la luce, è una rete bianca di maglia più fine che ci consente ad esempio di fare i trattamenti minerari ad esempio zolfo e rame, non crea barriere, è un’ottima barriera per i raggi ultra violetti, ma non crea alterazioni sulla maturazione dei frutti. Io avevo già fatto un impianto di queste reti 4-5 anni fa e ho un impianto mono fila, le file vengono praticamente impacchettate, sembrano delle mini serre. Sono molto più onerose le lavorazioni sotto perché sono molto più pesanti perché hai sempre il telo sulle spalle. Durante la raccolta i carri ce lo so sorreggono e noi passiamo sotto però è l’unica maniera per tutelarci soprattutto per le cimici, in questo momento, e per la carpocapsa”.


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