“In questo periodo stiamo seminando i fagioli che poi venderemo secchi – ci racconta Flavia – borlotti, fagioli rossi, cannellini bianchi ed anche un pochino di occhio nero. I semi che utilizziamo per la semina sono i nostri fagioli che abbiamo fatto essiccare sulla pianta e raccolto l’anno scorso. Ci danno tanti “sagrin”(in piemontese, preoccupazioni) perchè sono colture molto delicate, proprio per questo nel biologico pochissimi produttori li coltivano. I problemi principali sono dovuti alle infestanti. Nel primo mese di vita possiamo avvalerci dell’aiuto delle macchine, una lavora sulla fila, tra una pianta e l’altra, mentre l’altra toglie l’erba lungo le file. Poi, fino alla raccolta, si deve proseguire con l’estirpazione manuale delle malerbe. L’erba va tolta tutta perchè va in competizione col fagiolo e lo mette in ombra, inoltre durante la trebbiatura macchia i fagioli, soprattutto il cannellino bianco. Infine, se l’ erba va a seme l’anno dopo ne troviamo molta di più. È anche una coltivazione delicata a livello di concimazione. Infatti, la pianta del fagiolo fiorisce quando fa troppo caldo, il sole brucia il fiore. Insomma necessita di molte cure e attenzioni, motivo per cui pochissimi produttori biologici li coltivano, ma se l’annata va bene danno grandissima soddisfazione ed inoltre, a dispetto di ciò che si dice e come avviene per molte altre colture, la resa è maggiore nel biologico che nel convenzionale.