“Gli oleoliti – ci spiega Carmela – sono dei macerati di piante officinali.
Si prendono le piante officinali nel loro periodo balsamico, cioè quando i principi attivi sono concentrati e, a seconda del tipo di pianta officinale, si prendono i fiori o le foglie o le radici.
Nel caso dell’iperico e della calendula si prendono solo i fiori, si mettono a macerare in un olio vegetale e poi si espongono al sole per 28 giorni cioè una fase lunare. Questo perché è il sole che, con il suo calore, estrae i principi attivi della pianta.
Poi la notte vanno ritirati, secondo il metodo antico: gli oleoliti infatti risalgono a migliaia di anni fa, già gli Egiziani li utilizzavano come rimedi naturali e il metodo di estrazione era proprio quello di porre al sole questo macerato di fiori e olio per una fase lunare e ritirarli di notte perché, secondo questo vecchio metodo di estrazione, la luna sterilizza e quindi non permette ulteriormente l’estrazione dei principi attivi.
Ecco perché per 28 giorni li ritiriamo alla luna mentre il 29° giorno li esponiamo alla luna, che in questo modo ferma tutti i processi.
Gli oleoliti servono come rimedi naturali. Ogni oleolito ha proprie caratteristiche che sono quelle della pianta, e vengono utilizzati in tutte quelle piccole problematiche a livello cutaneo, muscolare, osteoarticolare”.
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