Cara Elena, ho visto ieri sera un pezzo della trasmissione Report sui nuovi modi di collegare il territorio e i suoi prodotti e gli utenti, non solo quelli privati come noi, ma anche utenti collettivi così importanti come le mense scolastiche e gli ospedali. Sono stata molto contenta di vedere che si stanno facendo molti passi nella direzione che voi ci avete proposto per primi, e penso che anche voi avete motivo di essere contenti, e di sentirvi molto fieri del lavoro che avete fatto, non solo di fornirci prodotti squisiti e genuini, ma anche di avere preparato un cambiamento culturale molto importante, con la continua e paziente opera di informazione ed educazione che avete svolto, sempre con garbo e attenzione: un cambiamento che potrebbe davvero indicare una via nuova e sostenibile di produrre e consumare, cibi e non solo. Avete creato veramente un filo tra i produttori e i consumatori, del tutto nuovo, non ideologico ma fattuale, vero, realistico. Quando tiro fuori le verdure dal loro involucro ho presente le mani che le hanno messe dentro, e quelle che le hanno raccolte, e prima, sarchiate, annaffiate, seminate. E così per la carne, il pesce, il miele, la pasta, e tutte le buone cose che cucino con cura, badando a che lo scarto sia ridotto a quasi niente, senza dimenticare mai, in nessun momento, il lavoro umano che sta lì annidato dentro ogni singola patata, zucchino, o cipolla. Penso che questa consapevolezza sia il regalo che voi ci avete fatto. Un abbraccio a tutti voi.
Annalisa, Torino, 7 dicembre 2008