L’orto biologico era il mio sogno da bambino.

La scelta del biologico – dice Fabrizio – …l’ho fatta perché ne avevo sentito dire di tutti i colori e volevo verificare personalmente se si poteva applicare. Oggi posso affermare che è una scelta tecnica assolutamente praticabile.

Io coltivo come se producessi per me stesso, quindi mi sembra la scelta più ovvia. Inoltre il mercato del convenzionale ha raggiunto degli assurdi di gestione, in quanto la grande distribuzione pretende un prodotto assolutamente standardizzato, con le caratteristiche di un prodotto industriale, così gli agricoltori sono costretti a tecniche di coltivazione
assurde”.
La sua azienda agricola è certificata da Suolo e salute. Per quanto riguarda le tecniche di coltivazione utilizzate, Fabrizio utilizza per la concimazione letame bovino di un allevamento familiare che gli fornisce letame ben maturo. In azienda pratica rotazioni di orticole su orticole ad esempio non coltiva mai pomodoro in un campo dove l’anno prima ha coltivato pomodoro, né peperoni su peperoni. Anche per le crucifere ogni anno si cambia campo. Il sovescio ha il triplice scopo di proteggere il terreno scoperto dopo un raccolto, di incorporare sostanza organica e di contenere le infestanti. Così, ad esempio, tra una coltura orticola ed un’altra, semina avena o veccia. Utilizza il sistema della pacciamatura coprendo i solchi con fogli di materbi o utilizzando la paglia sul pomodoro da salsa e nelle coltivazioni di fragole.

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