“Abbiamo scelto di coltivare i legumi – ci spiega Flavia – perché la richiesta dei vegetariani è molta verso i legumi e noi ci siamo detti non vogliamo più produrre nulla per gli allevamenti di carne: io sono contraria agli allevamenti intensivi, io mangio la carne, ma mangio il pollo che alleva mia mamma che se ne sta un anno e mezzo a razzolare nella terra. Sono assolutamente contraria a tutto ciò che è l’allevamento intensivo e così ho cercato di coltivare qualcosa che potessero mangiare tutti coloro che sposavano la nostra idea. E quelli che non mangiano la carne, mangiano i legumi.
Poi, in realtà, mia nonna mi diceva che una volta la carne solo qualcuno se la poteva permettere e quindi, ad esempio, il fagiolo occhio nero era un fagiolo dei poveri perché è un fagiolo che coltivavano tutti e al posto di mangiare la carne mangiavano quel fagiolo lì. Quindi la scelta di coltivare legumi è dovuta a questo motivo, al di là della questione di mercato.
Noi abbiamo cominciato con il borlotto semplicemente perché il borlotto è una pianta più rustica, molto resistente, è il legume meno rischioso da coltivare, parliamo del biologico, perché nel convenzionale fanno quello che vogliono, ma nel biologico il borlotto è quello più facile da fare, indipendentemente dal clima che cambia negli anni lui comunque una produzione minima da dare reddito la dà sempre.
A me in realtà piace di più il cannellino bianco. Il cannellino bianco però è complicatissimo da fare, perché basta la pioggia in più di un giorno piuttosto che se c’è troppo umido e a fine agosto lui comincia a perdere, poi deve essere bianco bianco, deve essere asciutto, insomma è un po’ complicato farlo però il cannellino è solo in Egitto che riescono a farlo, biologico che non si sa se sia veramente biologico, oppure si fa qui in Piemonte con tutte le difficoltà del caso, ma qui in Piemonte bisogna essere anche un po’ fortunati dal punto di vista climatico però se uno lo segue bene, si riesce a fare bene.
Dopodiché è successo che il mercato richiedeva il cannellino rosso, allora abbiamo fatto il borlotto, il cannellino bianco e il cannellino rosso poi questo occhio nero, che a me piace tantissimo e quindi l’abbiamo messo giù ed è anche molto richiesto perché si usa molto nelle zuppe”.