“A oggi, come mm di pioggia siamo a 350 mm – ci spiega Gianfranco Torelli – che sarebbe abbastanza nella norma. Ne sono scesi 68 fino a fine di aprile e sono scesi tutti a maggio, è stato uno dei mesi di maggio più piovosi: per carità, la natura ci ha dato una mano, ha un po’ riequilibrato una situazione quasi disperata. Non dappertutto, perché ci sono zone come Nizza Monferrato, dove non è piovuto così tanto e sono ancora fermi sui 150 mm da inizio anno, quindi una situazione di grande siccità. Fa impressione perché Nizza Monferrato, da Bubbio, in linea d’aria sono 8-9 km. Però questa è la situazione: dove è piovuto, la vite ne ha sicuramente avuto un beneficio, l’uva, è incredibile, sta veramente galoppando. Adesso abbiamo una situazione in cui la vite si sta riprendendo, ma si sta sviluppando tutta una serie di funghi, protisti che amano l’umidità e stanno trovando il loro habitat ideale. Oggi anche l’agricoltura biologica ha a disposizione dei prodotti naturali molto interessanti, quindi interveniamo, ma in una situazione che di “normale” non ha più nulla.
Questa la riflessione che facevo stamattina alle 6 quando ero già sul trattore che stavo irrorando con un concime fogliare le viti che stanno stentando un po’ di più. Perché dove le viti sono vecchie, con le radici più profonde e dovrebbero patire di meno, in questo momento in cui arriviamo dal terzo anno di siccità, stanno invece reagendo meglio le vigne nuove che hanno radici superficiali e che hanno subito preso quest’acqua. Solo 20 anni fa non avevamo questi problemi, quando l’inverno faceva l’inverno, in primavera pioveva il giusto e in estate avevamo il famoso anticiclone delle Azzorre che adesso sembra sparito”.
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