“Ho il ricordo di mio papà che faceva le Bale ‘d Cia – racconta Marisa di Succolento, Amaranto Succhi – non è che cucinasse però, a Carnevale faceva quelle e poi, divenuto più anziano, anche un altro dolce tipo tartufo.
Le bale ‘d Cia si fanno come gli gnocchi: metti la farina a fontana con dentro le uova e le sbatti. Nell’impasto c’è anche un po’ di burro. Fai il salamino, poi lo tagli come gli gnocchi e li friggi nell’olio bollente finché prendono colore dorato. Avendo un po’ di lievito dentro, si gonfiano un poco.
Pare che questo dolce sia nato da un avanzo di tajarin, a cui, per non buttarli, sia stato aggiunto un po’ di zucchero prima di friggerli.”
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